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Nato nella terra di Langa, Andrea Icardi è cresciuto con i riferimenti letterari di due grandi scrittori del Novecento, che hanno respirato l’atmosfera dello stesso territorio come Cesare Pavese e Beppe Fenoglio. Dopo la laurea quadriennale al DAMS ha lavorato a cortometraggi, docufilm, serie tv, spot televisivi, documentari e lungometraggi. Fin dall’inizio della sua attività artistica, si è impegnato sia dietro la camera da presa sia come giornalista, autore e scrittore, pubblicando diversi romanzi. Dal 2012 si dedica stabilmente anche alla docenza di tecniche di ripresa televisiva e fotografia digitale insegnando all’Università del Piemonte Orientale e nella sede torinese di Enaip Piemonte.
ChiudiClasse’94, Erica Landolfi nasce a Torino. Dopo lo studio della danza in tenera età, si è dedicata allo studio della recitazione dall’età di quindici anni, incontrando, durante il suo percorso formativo, professionisti quali la compagnia del Teatro delle Dieci, Jurj Ferrini, Cristina Pezzoli, Valerio Binasco, Valter Malosti e Gabriele Vacis. Durante la formazione ha preso parte a diverse iniziative in qualità di interprete e in seguito in quella di aiuto regia e scrittura per la scena. È attualmente membro attivo della compagnia teatrale Crack24 con cui è andata in scena con gli spettacoli Sogno Americano, Peer Gynt, Che farebbe Cyrano?, ClimateIsNotCool e Belly Button. Nell’ambito dell’audiovisivo ha preso parte a numerosi cortometraggi, alla web serie Nine, ha collaborato con gli youtuber Jack & LoSmilzo e nel 2017 è stata protagonista del film You-die, premiato allo Screamfest - Horror Film Festival di Los Angeles. Nel 2023 è protagonista di Onde di Terra lungometraggio diretto da Andrea Icardi.
ChiudiNato e cresciuto ad Alba, ai piedi delle Langhe. Attratto dal Teatro sin da bambino, ha pronunciato la sua prima battuta a 5 anni. La passione per la scrittura e la filologia gli ha permesso di curare con perizia i ruoli che ha interpretato in teatro, in tv, al cinema e di occuparsi, ormai da anni, con costante dedizione di una rubrica dedicata alla lingua piemontese su Gazzetta d’Alba. Oggi la sua attività artistica si dipana su più fronti nel panorama nazionale: dal Teatro di Prosa classico e contemporaneo, all’interpretazione di personaggi in svariate fiction di entità cine/televisive. Tra gli altri ricordiamo i ruoli in Il Calapranzi, L’importanza di chiamarsi Earnest o , nel Cyrano de Bergerac e nel Sogno di una notte di Mezza estate, in Una questione privata, di Paolo e Vittorio Taviani, La Gioia della Musica su RaiTre, per la regia di Corrado Augias, Il Proclama di Moncalieri Docu-Fiction, condotta da Bruno Gambarotta.
ChiudiNato ad Alba nel 1978, si è avvicinato fin da giovanissimo al Teatro con i corsi della compagnia Teatro delle Dieci. Ha alternato il suo impegno artistico tra il palcoscenico e i set cinematografici e televisivi, dove ha lavorato con i registi Luca Ferrato, Mirko Urania, Alessandro Benna, Riccardo Jacopino e Andrea Icardi e gli attori Margherita Fumero, Enrico Beruschi e Luciana Littizzetto. Lucio Aimasso ha, inoltre, pubblicato i seguenti romanzi: - 'Vite senza vento', GEMS edizioni, vincitore del concorso letterario nazionale Io Scrittore 2015; - 'La notte in cui suonò Sven Vath', Casasirio editore, 2017; - 'Ridere', Casasirio editore, 2020.
ChiudiEnrico Sabena è noto a livello internazionale per la composizione e produzione di colonne sonore per cinema, tv e pubblicità: una sintesi raffinata di diverse competenze artistiche e creative, frutto di anni di esperienza nel panorama musicale internazionale (EMI MUSIC, Universal, Warner). Ha composto colonne sonore per diversi film internazionali, con partecipazione e riconoscimenti in svariati festival, ha creato sigle per programmi televisivi, come Porta a Porta, e per diverse serie tv di cartoni animati. Ha scritto le musiche per molti spot pubblicitari internazionali, tra cui: Ferrero, Parmigiano Reggiano, Sustenium, Tantum Verde, Proactiv, Vape, Energie Jeans, Onitsuka Tiger, Swiffer. Nel 2010 ha scritto l’Inno della Provincia di Cuneo (“Terra di Granda”). Nel 2024 ha composto “Start the music, stop the war” in occasione del record mondiale del Dj Faber Moreira (“the longest marathon Dj set”, certificato Guinness). Ha scritto e pubblicato tre libri illustrati per bambini. www.enricosabena.com https://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Sabena www.imdb.com
ChiudiONDE DI TERRA scritto e diretto da Andrea Icardi con Erica Landolfi, Paolo Tibaldi, Lucio Aimasso, Sandra Forlano, Oscar Barile, Pippo Bessone, Andreina Blangero, Mauro Carrero, Claudio Botto, Domenico Colombo, Davide Dionese, Ettore Oldi, Bruno Campagno
Fotografia: Lorenzo Gambarotta
Scenografie: Agnese Falcarin
Montaggio: Morena Terranova, Enrico Giovannone
Costumi: Daniela Gramaglia
Musiche originali e supervisione musicale: Enrico Sabena
Aiuto regista: Sebastian Marincus
Post-produzione suono: Alessandro Ciola
Consulenza sportiva: Massimo Berruti
Organizzazione generale: Martina Calabrese, Massimo Speranza
La colonna sonora, reperibile sulle piattaforme, è stata affidata a Enrico Sabena, compositore con esperienza internazionale.
Partitura con evidente valenza narrativa, evocativa e originale, scritta non “per” le immagini, ma composta “con” le immagini, commenta l’evolversi della storia e dialoga con i personaggi all’interno delle scene.
La colonna sonora risulta nella sua pienezza di elemento narrativo, in grado di sostenere e aggiungere una dimensione poetica all’intero film, e valorizzare le splendide inquadrature delle Langhe.
Inoltre, in aggiunta alla musica originale, Enrico Sabena (che nel film appare anche come “music supervisor”) ha deciso di utilizzare due suoi temi musicali già esistenti, rielaborandoli in maniera inedita: il brano “Terra di Granda” composto in origine come inno per descrivere la Provincia di Cuneo (pezzo emozionale che si fonde in modo naturale con le scene del film) e il brano “Figlia Dei Venti” (registrato con l’Orchestra Nazionale Romena e il prezioso contributo di Simona Colonna al violoncello e alla voce).
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La colonna sonora è stata recentemente inserita tra le 100 migliori colonne sonore del 2024 dal più autorevole magazine di settore: Colonnesonore.net.
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L'idea nasce dal desiderio di Renato Sevega (CEO Siscom, azienda informatica di livello nazionale) di raccontare il territorio dove la sua impresa opera da oltre 40 anni. Il progetto si è poi evoluto grazie al contributo dei professionisti del cinema coinvolti a ogni livello, ed è maturato in un film lungometraggio indipendente di ampio respiro. 1.
Le riprese, iniziate a luglio 2023 e terminate a gennaio 2024, si sono svolte principalmente in Alta Langa, a San Benedetto Belbo e a Camerana. A Torre Paponi, in Liguria, sono state ambientate le scene di Brancaleone (Calabria), mentre altre riprese sono state girate a Santo Stefano Belbo (paese natale di Cesare Pavese), Calosso, Sinio, Alba (lo Sferisterio Mermet), Prunetto, Canelli, Benevello e Niella Belbo.
La narrazione tocca diverse tematiche tradizionali del territorio, dalla lavorazione del grano e della vite al "Canto delle uova", passando per il pallone elastico con i campioni Felice Bertola e Massimo Berruti, i falò sulle colline e i grandi scrittori delle Langhe, Cesare Pavese e Beppe Fenoglio. Centrale è il fenomeno dei matrimoni combinati dai bacialè, tra giovani agricoltori dell'Albese e donne del Sud, soprattutto della Calabria. Questo costume segnò un'epoca di migrazioni verso le città industriali, influenzando la gastronomia e aprendo la tradizione dei langhèt a nuove consuetudini.
Il racconto, ambientato nel 1973, sottolinea l'importanza di quell'anno come spartiacque. È stato l'anno del referendum sul divorzio, dell'austerity, e della prima vittoria di un atleta "moderno" nel pallone elastico (Massimo Berruti), che ha interrotto l'egemonia di Felice Bertola, campione erede di una tradizione sportiva non ancora professionistica. Il 1973 è anche l'anno simbolico della fine della cultura orale e dei ritmi di lavoro tradizionali, con l'introduzione di un'agricoltura moderna e l'arrivo di un turismo internazionale che ha valorizzato l'enogastronomia delle Langhe. Questo passaggio è rappresentato dalla morte del contadino tradizionale, sostituito dal figlio e dalla madre, una donna non originaria delle Langhe, che impara ad amare e coltivare quella terra come fosse la propria.